Autel Best Store, il miglior gestionale punti vendita.
Chi ha bisogno di un gestionale punti vendita per migliorare le performance del proprio negozio, del proprio brand o della propria catena di punti vendita può trovare una risposta alle proprie necessità in Best Store, un prodotto di Autel che funziona in qualsiasi contesto garantendo sicurezza, affidabilità e controlli.
Star Wars, e il lato oscuro del marketing.
Non so se lo sapete, ma qualche giorno fa c’è stata la prima del settimo film della saga di Star Wars. Un’occasione golosa per gli appassionati di Instant Marketing. Così golosa che sono pochi i brand che hanno resistito alla tentazione di compiere un’iniziativa di marketing legandosi a questo evento. Vediamo quali sono state le migliori.
Da Estathè e le sue “cannucce” laser, fino a Neutro Roberts che neutralizza i cattivi odori, anche se provengono da una galassia lontana, lontana.
C’è Leerdammer, con i suoi consigli per combattere il lato oscuro della forza o chi, come Fiesta, che invece ci invita a farne parte.
Il marchio di preservativi Control ci toglie una grande certezza, mentre l’Oreal ci propone una versione inedita di Chewbecca. Ma è Ceres che, come al solito, vince il titolo dell’ironia più tagliente.
E voi, quale preferite?
5 motivi per cui usare la Newsletter.
Vogliamo dirlo subito, chiaramente: la posta elettronica è circa 40 volte più efficace di Facebook e Twitter. Quindi se il vostro intento è di raggiungere più persone possibili, non potete farne a meno. Non credete a chi dice “non me ne faccio niente, tanto ho Facebook”, la newsletter è ancora la principale fonte di traffico per un sito web.
L’email marketing è un modo economico e potente per comunicare qualcosa ai vostri clienti, potenziali o effettivi che siano.
Oggi vi daremo 5 buoni e validi motivi per cui non potete farne a meno.
Vendere di più.
Se vi è capitato di acquistare online, ve ne sarete accorti. Non esiste e-commerce che non fidelizzi i propri contatti con un buon servizio di newsletter.
Circa il 70% degli utenti sono visitatori unici, ovvero una volta visitato il vostro sito non ci fanno più ritorno. Se questo dato vi sembra incredibile sappiate che solo l’1% dei visitatori acquista “a prima vista” e circa il 90% delle vendite vengono fatte da clienti già fidelizzati. Bene, c’è però una buona notizia. Ovvero che circa il 66% delle vendite avviene grazie all’email marketing, e quindi alle newsletter.
Farsi conoscere.
La newsletter ha anche un altro obiettivo, oltre a quello della vendita. Ovvero farsi conoscere. Potrete diffondere informazioni utili, notizie e comunicare la partecipazione ad eventi o manifestazioni. Anche in questo caso, come sempre quando si parla di marketing, non è mai una buona idea inviare solo ed esclusivamente email commerciali. Il vostro pubblico non vuole essere trattato come un bersaglio da colpire.
Ricordare chi siete.
Non solo farvi conoscere, ma anche ricordare chi siete a quelli che in qualche modo hanno già avuto a che fare con voi. La newsletter è molto importante per il personal branding. Che voi siate azienda o freelance, con la newsletter potrete mostrare le vostre capacità e il portfolio di lavori.
Lead Generation.
La Lead Generation è un’azione di marketing volta a generare una lista di potenziali clienti realmente interessati ai vostri prodotti o servizi. Per conquistare un potenziale cliente fategli un regalo, in cambio della sua email. Il regalo deve avere un valore, solo in questo modo il cliente sarà acquisito.
Creare relazioni.
Attraverso la newsletter potrete agganciare il vostro potenziale cliente, facendogli un regalo. Questo vi aiuterà a stabilire con lui una relazione, e ogni volta che riceverà un’email da parte vostra sarà felice. Si aspetterà contenuti interessanti e, come in una storia d’amore, vorrà sentirsi corteggiato. Attenzione però: come nelle relazioni, non è necessario continuare a sommergerlo di regali. Ne basterà uno ogni tanto, per farvi apprezzare. Quindi programmate qualche sconto esclusivo per gli iscritti alla newsletter, da alternare a informazioni utili. In questo modo, prima l’avrete conquistato e poi l’avrete fidelizzato.
Social Media Fail: Melegatti e la reputazione online.
Se ne parla sempre tanto, ma forse mai abbastanza. Quanto può influire una cattiva gestione dei social network nella reputazione di un’azienda? Guardando il recente caso Melegatti, tanto.
Ma andiamo a vedere di quale #epicfail è stata protagonista la nota azienda dolciaria, famosa soprattutto per la produzione del pandoro, che negli ultimi giorni è stata oggetto di diverse critiche a causa di una serie di iniziative marketing discutibili.
L’azienda.
Non ha bisogno di presentazioni, la Melegatti è l’azienda che nel 1894 ha ottenuto il brevetto per la produzione del pandoro. Per questo motivo, in Italia, è l’azienda che l’ha inventato. Industriale ovviamente, perché quello artigianale esisteva già da tempo nella tradizione culinaria veronese.
Negli anni, Melegatti inizia anche la produzione di panettone e di altri dolci da forno, ma il pandoro rimane il suo prodotto di punta.
Parlando in termini di marketing, Melegatti si posiziona come “Il Pandoro”, quello originale.
I fatti.
Edizione speciale Valerio Scanu.
Molti sicuramente avranno pensato ad uno scherzo, ma è tutto vero. Melegatti ha realizzato un’edizione speciale del pandoro dedicata a Valerio Scanu.
Gli errori.
– Scelta del testimonial.
La scelta di un volto noto per rappresentare un prodotto è sempre piena di insidie. Può rivelarsi di grande successo oppure il classico iceberg che finirà per far affondare la nave. Con Melegatti ci troviamo sicuramente di fronte al secondo caso.
Il Pandoro è simbolo della tradizione, Scanu è un ragazzo giovane. L’azienda utilizza come slogan “Da 121 anni Melegatti è per tutti”, Scanu non gode di un successo così universale. Uno rappresenta la tradizione, l’altro l’originalità.
– Packaging.
La caratteristiche estetiche della confezione del Pandoro Melegatti sono tre. E non andrebbero mai dimenticate perché lo rendono riconoscibile, anche senza dover leggere il nome del prodotto o il logo dell’azienda.
E sono: il colore blu, la forma a campana, ottagonale e squadrata della confezione, e infine il bordo dorato.
L’edizione “Scanu” perde il blu, il bordo dorato e anche la forma viene rivisitata, diventando più rotonda.
Pubblicità “creativa”.
Appena qualche giorno dopo, sulla pagina Facebook di Melegatti compare questa pubblicità:
Ovviamente non c’è molto da aggiungere se non definirla di cattivo gusto e omofoba. Dopo pochi minuti iniziano i commenti di rito e le accuse. Va bene volersi legare alla tradizione, dopo lo scivolone di Scanu, ma un brand così importante deve parlare a tutti, e non solo agli eterosessuali. Il caso Barilla non vi ha insegnato niente?
Qualcuno deve aver pensato bene di rimediare, cancellando il vecchio post e sostituendolo con questo:
Ma ormai il danno è fatto.
Parte così il carosello di articoli accusatori e recensioni negative che fanno abbassare il range medio della pagina Facebook.
Dopo circa un’ora, viene pubblicato questo messaggio:
Praticamente Melegatti declina le proprie responsabilità, affermando che l’immagine aziendale è gestita da un’azienda esterna, senza nessun controllo.
Ma allora un Direttore Marketing a cosa serve? E’ la figura che deve tenere sotto controllo quello che viene pubblicato, e la strada da seguire.
Ma non finisce qui.
Il commento che vedete è proprio del direttore marketing di Melegatti.
Senza perdere tempo in accuse o gogne, vediamo cosa si può imparare da questo episodio.
Conclusioni.
Ormai non dovrebbero più esserci dubbi. La strategia de “l’importante è che se ne parli” non porta niente di buono. Queste iniziative sicuramente hanno fatto parlare, ma non positivamente, e Melegatti ne esce con le ossa rotte.
Cosa abbiamo imparato?
– Prevedere sempre e comunque, anche quando la comunicazione sui social network viene appaltata ad agenzie esterne, un controllo o una supervisione sulle comunicazioni.
– E’ sempre meglio mantenere una posizione neutrale. Tutti possiamo essere destinatari e consumatori dei prodotti, soprattutto nel caso di Melegatti.
Aziende con questo posizionamento di mercato, dovrebbero tenere nella rete un tono comunicativo meno provocatorio possibile.
Quindi ricordate: mai prendere posizione su fatti legati alla cronaca o che potrebbero urtare la sensibilità anche solo di una piccola fetta del mercato.
– Quando il danno è fatto, bisogna prendersi le proprie responsabilità. Giocare allo scaricabarile non è mai una soluzione.
E voi, cosa ne pensate?
Online lo shop di Chiodo Store.
Chiodo Store è un negozio che vende capi di abbigliamento nuovi e riciclati, rivisitati in modo originali, secondo i dettami dello stile.
Dietro ogni capo è evidente una ricerca, che va dalle ultime tendenze fino ad arrivare all’underground. L’importante è distinguersi, sembrano voler comunicare gli abiti in vendita da Chiodo Store.
Per farlo il web si è rivelato il mezzo ideale. “L’habitat perfetto in cui proporre una ricerca ostinatamente e orgogliosamente innovativa e originale”, si legge all’interno della presentazione.
Il sito web si distingue in due sezioni, capi nuovi e recycled. E poi i saldi e il blog, dove vengono comunicate tutte le novità del negozio. Il punto di forza del progetto è l’identità, precisa e ben definita grazie a foto e contenuti, oltre naturalmente ai prodotti stessi.
Lo shop di Chiodo Store è stato realizzato da GUEST.it. Web agency con alle spalle una grande esperienza in ecommerce. Gli shop online realizzati da Guest.it sono semplici da gestire autonomamente attraverso il pannello amministrativo che permette di aggiornare costantemente i contenuti del sito.
Per saperne di più, chiamate lo 0541.649292, scrivete a commerciale@guest.it oppure chiedete un appuntamento presso la sede GUEST.it srl in via Giulio Cesare 25 a Riccione.
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