Aida: la comunicazione persuasiva per le landing page

Le landing page devono essere persuasive per indurre gli utenti a compiere una determinata azione, che si tratti della registrazione a un sito o dell’acquisto di un prodotto o un servizio. Per questo motivo molto spesso si fa riferimento alla formula AIDA, acronimo che sta per Attenzione, Interesse, Desiderio e Azione, da intendersi come i punti di partenza e al tempo stesso gli obiettivi che occorre raggiungere.
Affinché la comunicazione di una landing page sia persuasiva, quindi, è necessario che essa sappia catturare l’attenzione, specialmente in un contesto come quello del web che si caratterizza per un flusso continuo, e spesso indistinto, di informazioni tra le quali a volte è ben difficile riuscire a individuare quelle utili o efficaci. Per evitare che gli utenti rimbalzino da un sito all’altro, quindi, una landing page deve essere capace di suscitare curiosità: il momento in cui si attira l’attenzione è indispensabile, perché da esso dipende tutto il resto. In altre parole, è inutile creare dei contenuti molto interessanti per un sito se poi non si è in grado di richiamare la curiosità degli internauti per farli atterrare su quegli stessi contenuti. Ecco, dunque, che c’è bisogno di frasi, slogan e immagini di grande impatto, evocativi ma addirittura subliminali.

Aida

Dopodiché, una volta catturata l’attenzione, c’è bisogno che la landing page mantenga vivo l’interesse. Come? Spiegando al lettore perché si trova su una pagina che fa per lui, per esempio offrendogli un prodotto pensato per soddisfare una sua esigenza oppure facendo nascere della curiosità su un prodotto che non conosceva. Si tratta, pertanto, di sollecitare e di stuzzicare, con informazioni convincenti e messaggi appassionanti, sempre ordinati nell’ambito di un layout grafico pulito e facile da metabolizzare.

E’ la volta del desiderio: la comunicazione persuasiva di una landing page è quella che fa empatizzare, che garantisce al lettore una esperienza piena e ricca. Per esempio, per un sito che vende un prodotto, con la stimolazione del desiderio si deve indurre il visitatore a immaginare di impiegare quel prodotto, usufruendo dei suoi benefici. Deve, insomma, crescere il desiderio per l’oggetto, che sia per un processo graduale o tramite un balzo improvviso.
Infine, la seconda A della formula AIDA è quella dell’invito all’azione, o – come viene definita in lingua inglese – call to action. Dopo che si è riusciti a catturare l’attenzione del visitatore, stimolandone l’interesse e convincendolo che ha bisogno di gratificare un suo desiderio, è indispensabile permettergli di soddisfarlo subito. Come? Invitandolo a registrarsi al sito, a comprare subito un servizio, a compilare un coupon, a chiamare un numero verde, a inserire i propri dati all’interno di un form on line: dipende dalle situazioni e dalle necessità. Quel che conta è sapere spiegare il tutto con la massima semplicità e chiarezza.

Trovi maggiori informazioni sulle langing page sul sito di Optimamente, web agency di Ancona che basa la sua filosofia sul web marketing a performance.

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