Pinterest e Instagram si danno allo shopping: arriva il tasto “Compra”.
I due principali social basati sulle immagini, Pinterest e Instagram, hanno annunciato l’arrivo della nuova funzione “compra”.
Su Pinterest gli utenti troveranno il prezzo sotto le foto e potranno procedere all’acquisto, mentre Instagram non permetterà l’acquisto all’interno dell’app, ma veicolerà le inserzioni sugli interessi degli utenti raccolti grazie ai sistemi di profilazione di Facebook, l’azienda che ne detiene la proprietà.
Pinterest.
La funzione sarà attiva, almeno all’inizio, solo negli USA e solo su iPhone e iPad, ma si parla già di estensione agli altri paesi. I “buyable pins”, come verranno chiamati i prodotti acquistabili, si potranno riconoscere facilmente grazie ad alcune etichette blu. Una volta scelto il prodotto potrete cliccare sul tasto “Compra”, ora “Buy it” e pagare tramite Apple Pay o carta di credito.
Instagram.
E se Pinterest lancia il tasto “Compra”, Instagram non è da meno. Infatti ora le aziende che hanno intenzione di promuoversi potranno utilizzare i pulsanti “compra ora”, “installa ora” oppure “scopri di più” su un dato prodotto. Tutti questi pulsanti rimanderanno al sito dell’inserzionista, sul quale il consumatore potrà acquistare i prodotti che preferisce.
E voi, cosa ne pensate di questa novità?
Cinque cose che un Social Media Manager può imparare da Gianni Morandi.
Hai passato mesi a leggere i libri dei maggiori esperti del settore per cercare di capire quali potevano essere gli atteggiamenti giusti da adottare sulla tua pagina Facebook. Pubblicitari, professionisti del marketing online, guru dei social media, ognuno con la propria formula magica. E poi arriva lui, a darti lezioni.
Insospettabile social media manager, vanta una comunità con oltre 1.5 milioni di fan e decine di divertentissime pagine dedicate a lui.
Di chi sto parlando? Ma di Gianni Morandi, ovviamente. L’eterno ragazzo continua a riscuotere un successo enorme, anche fuori dal palcoscenico. Sì, perché se in Italia esiste una star indiscussa su Facebook, non può essere altro che lui.
Recentemente ha partecipato, in veste di ospite d’onore, alla terza edizione del Wired Next Fest, festival della celebre rivista dedicata al mondo del Web, dove ha espresso il suo punto di vista sui social network:
“Vivo la mia presenza su Facebook come un gioco e deve rimanere tale. Lo faccio in maniera molto naturale, pubblico qualcosa quotidianamente ma non sono un social manager”.
Ma nonostante il cantante non si senta un professionista della comunicazione online, è innegabile che abbia alcune doti innate.
Andiamo quindi ad analizzare meglio quali sono gli insegnamenti che Gianni Morandi può dare ad un social media manager.
Ci mette la faccia.
Gianni c’è, e si vede. Non c’è giorno senza i suoi selfie o foto realizzate dalla moglie Anna. Si mostra nella sua quotidianità, con semplicità e simpatia.
Una parola per tutti.
Rispondere a tutti sarebbe impossibile, ma il buon Gianni si impegna parecchio. Risponde e dialoga con i suoi fan. E li manda in visibilio con “call to action” ad hoc.
E’ pop.
E’ semplice, genuino e quindi credibile. Non tradisce mai le aspettative dei suoi fan, confermando quel mix di carisma, ironia e umanità per il quale è diventato famoso. Si mostra in azioni popolari. Mentre corre, sbuccia i piselli, pulisce il giardino o svolge i lavoretti di casa.
Sempre sul pezzo.
Il cantante di Monghidoro propone post sulla quotidianità, senza per questo sembrare forzato. Esprime un punto di vista, il suo, che non è quello del personaggio famoso ma è più vicino al pensiero dell’uomo comune. Questo contribuisce a creare un’istintiva empatia.
E’ partecipativo.
Tutti i social media guru lo ripetono da sempre: su Facebook, così come in tutte le altre piattaforme, è importante coinvolgere. E nessuno lo fa meglio di lui. Proponendo giochi ai propri fan oppure chiedendo loro di comporre il suo “best of”, non importa. Il suo è il vero e proprio approccio 2.0.
Le parole giuste.
Le sue risposte passeranno alla storia. E’ ironico, educato e diplomatico. Nessuno riesce a schivare insulti e provocazioni, meglio di lui. Online, ancora più che offline, il self control è fondamentale. Celebre quello che è successo in occasione del suo post legato alla strage dei migranti.
Il 21 aprile, Gianni scriveva sulla sua pagina Facebook:
Ovviamente si è trattato di un post particolarmente discusso, ma Morandi non ha perso l’occasione per dimostrare tutta la sua eleganza nel rispondere alle critiche.
E voi, cosa avete imparato da Gianni Morandi?
“Un abbraccio”.
Cosa si cerca su Google? Ecco i risultati, paese per paese.
Vi siete mai chiesti quali sono le ricerche più comuni compiute dagli utenti su Google, nei vari paesi? Il sito fixr.com risponde a queste domande e fornisce i principali risultati.
“Dare un’occhiata alle più popolari ricerche su Google nel mondo rivela alcune differenze culturali ma anche tante somiglianze tra i differenti Paesi” spiegano sul sito.
Si tratta quindi di uno studio interessante per scoprire cosa gli utenti vorrebbero comprare. Anche se, ovviamente, questa ricerca ha diversi limiti. Quello più grosso è legato alla lingua. Infatti i risultati fanno riferimento esclusivamente alle ricerche eseguite in lingua inglese. Presumibilmente, nella maggioranza dei casi, si tratta di turisti interessati a conoscere i costi di alcune delle attività tipiche di quei luoghi.
“Sarebbe stato interessante fare questo studio nelle lingue di ogni Paese – si legge tra i commenti su Fixr.com – Queste mappe, infatti, raccontano cosa cercano i turisti che parlano inglese e non i desideri gli abitanti dei singoli Stati”.
In particolare, lo studio eseguito da Fixr.com mira a fare una stima dei costi. Ovvero, di quali oggetti o servizi, gli utenti desiderano sapere il prezzo. I risultati sono stati, in alcuni casi, davvero curiosi.
In Corea del Sud le persone si chiedono quanto costa farsi una rinoplastica, in Africa costruire una casa ma anche, e qui arriva il primo dato strano, gli schiavi.
Gli italiani sono molto interessati alle auto, negli Stati Uniti ai viaggi e alla patente di guida. Per cavalcare un famigerato clichè invece, in Brasile si cerca il costo delle prostitute. Lo stesso vale per Lettonia e Ucraina. Anche in Francia, i luoghi comuni si sprecano. Le persone infatti vogliono sapere quanto costa un croissant. E in Svizzera? Ovviamente ci si chiede il prezzo di un Rolex. In Russia invece ci si interessa a guidare un caccia. Paura, eh?
Poi ci sono le ricerche più strane, come comprare un rene in Iran o quanto costa un funerale in Irlanda. In Ecuador invece si cercano informazioni sui cappelli Panama, mentre a Panama le uscite in parasailing. In India, invece ci si chiede il costo di una vacca sacra, mentre in Antartide la curiosità maggiore è sapere quanto costa comprare un terreno.
Blog: come iniziare un articolo e attirare l’attenzione del lettore.
Chiunque abbia un blog lo sa bene: può essere difficile farsi trovare, ma addirittura impossibile agganciare un utente e farlo diventare lettore.
Scrivere, al contrario di quello che molti pensano, non è un gioco da ragazzi. E soprattutto, scrivere qualcosa che possa essere degno e meritevole di essere letto, lo è ancora meno. Ci sono però alcuni suggerimenti che posso darti per far sì che questo accada.
Come abbiamo già detto altre volte, anche durante i nostri corsi, le prime righe sono quelle più importanti. E’ in quelle poche frasi che il lettore deciderà se continuare o meno ad ascoltare quello che hai da dire.
Ecco come fare per attirare l’attenzione del lettore e superare il blocco da foglio bianco.
Dritto al punto.
L’attacco è importante, quindi pochi giri di parole. Dai subito tutte le informazioni a chi ti sta leggendo. Hai poco tempo a disposizione, cerca di usarlo al meglio.
La prima frase del primo paragrafo deve rendere subito esplicito qual è il tuo obiettivo. Per darti una gerarchia di importanza: all’inizio ci sono le notizie più succulente, poi lo sviluppo del tema, e infine i link di approfondimento.
Be You.
Ovvero, non copiare nessuno. Cerca di essere originale e creativo. Come dicevamo poco fa l’attacco del tuo articolo deve essere esplicativo, sintetizzare quello che andrai a raccontare, ma questo non basta.
Non puoi solo ed esclusivamente fornire informazioni, a meno che tu non sia l’ANSA. Il tuo blog deve esprimere la tua personalità, parlare la tua lingua. Non sei un quotidiano, non fornire informazioni in modo distaccato.
Ecco cosa devi fare: metti in chiaro quello che vuoi dire, racconta una storia (la gente ama le storie, fin dalla notte dei tempi), inizia con una domanda, ammetti le tue difficoltà (creerà subito empatia con il lettore, che si sentirà sulla tua stessa barca). Un buon modo è creare una continuità immediata con il titolo. Il titolo crea curiosità, il primo paragrafo anticipa cosa andrai a dire e l’articolo risponde alla domanda.
Eureka!
Non è facile trovare una buona idea. Tantomeno un buon attacco. Quindi il segreto è: dimentica l’attacco. Scrivi di getto tutto l’articolo, dal titolo al sottotitolo, svolgimento e chiusura. Vedrai che quando avrai finito, tutto andrà al proprio posto.
La soluzione numero due è opposta a questa, ovvero: fai altro. Esci, fai due passi, prendi aria. A volte una mezz’ora di pausa può fare miracoli.
E tu, cosa ne pensi? Prova questi stratagemmi e fammi sapere.
Video virali: Ryan Gosling finalmente mangia i cereali.
Un paio di anni fa l’attore canadese Ryan Gosling era stato oggetto di un divertentissimo meme. Il videomaker scozzese Ryan McHenry aveva realizzato alcuni video Vine su di lui, che avevano avuto una portata virale altissima.
A Ryan non piacciono i cereali.
In questi video McHenry provava ad imboccare Ryan Gosling con un cucchiaio di latte e cereali. Lui di qua e Gosling al di là dello schermo. McHenry aveva scelto alcuni dei frame dei film dove l’attore arricciava il naso, scuoteva la testa, alzava una mano oppure si voltava infastidito. La serie di video prese il nome di “Ryan Gosling non mangia i cereali” e in tantissimi li hanno condivisi.
A questo era seguito uno scambio di tweet, dove Gosling dichiarava di amare i cereali, e il videomaker replicava così:
“Ahahah! Mi dispiace per aver creato quel meme. Mi potrai mai perdonare?”.
La viralità.
Come si fa ad essere virali? Non esistono ricette o formule matematiche. Di solito un video e un’idea divertente, e originale, possono fare la differenza. Tanto da trasformare un attore come Ryan Gosling in un’icona del web. Anche, e soprattutto, per la sua capacità di stare al gioco.
L’omaggio di Ryan Gosling.
Da quei Vine sono passati due anni, e pochi giorni fa Ryan McHenry, malato di cancro da tempo, è venuto a mancare. Oggi quindi è l’attore a rendergli omaggio. Il mezzo è identico, ovvero un video Vine. Si vede un piatto bianco, uno sfondo casalingo, dei cereali e quindi l’attore con un cucchiaio in mano. Ne prende una manciata, li mangia e poi fa un cenno di saluto.
Gosling ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di McHenry e ha comunicato su Twitter di essere stato “molto fortunato ad aver fatto parte della sua vita, in qualche modo”.
E voi, conoscete altri video virali? Fateceli conoscere nei commenti.
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